Cézanne, Rembrandt e Van Gogh: i nomi in codice delle future APU di AMD?

Ryzen 7 4700G appears in photos, debut around the corner for the new APU?

AMD continuerà a usare il cognome di grandi pittori del passato come nome in codice per i suoi futuri prodotti. Dopo Matisse (Ryzen 3000), Renoir (Ryzen 4000 mobile e APU desktop), Dali (APU mobile di fascia bassa Ryzen e Athlon della serie U) e presto Vermeer (Ryzen 4000 desktop), l’azienda statunitense omaggerà tre mostri sacri come Cézanne, Rembrandt e Van Gogh.

Il sito cinese Expreview ha fatto il punto sui nomi in codice che AMD userà in futuro e su cosa celino esattamente. Partiamo da “Cézanne“, nome in codice che dovrebbe identificare le future APU Ryzen 5000 previste per il 2021. Come già successo per l’attuale gamma di APU Ryzen 4000 “Renoir”, anche Cézanne dovrebbe coprire due segmenti di mercato con modelli ad alte prestazioni della serie H e soluzioni a più basso consumo della serie U.

Le APU dovrebbero conservare la compatibilità con le interfacce esistenti, il package BGA FP6 in ambito mobile e AM4 in quello desktop. Le APU Cézanne avrebbero core di calcolo basati su architettura Zen 3 e si vocifera che AMD ottimizzerà ulteriormente l’architettura Vega per quanto concerne la parte grafica. Il tutto dovrebbe essere prodotto a 7 nanometri da TSMC.

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Il nome in codice Rembrandt dovrebbe invece rappresentare una grande svolta per le APU di AMD. Il cuore delle soluzioni “Ryzen 6000“, attese nel 2022, dovrebbe infatti prevedere un’architettura di calcolo chiamata Zen 3+ (nome trapelato nelle scorse settimane), insieme a una parte grafica RDNA 2.

Zen 3+ dovrebbe rappresentare un’evoluzione di Zen 3 di buon livello, qualcosa di meglio rispetto a quanto visto nel passaggio da Zen a Zen+, mentre l’adozione dell’architettura grafica RDNA 2 dovrebbe favorire un netto passo avanti su tutti i fronti, grazie a un’architettura più snella ed efficiente, nonché con supporto a tecnologie come il ray tracing. Le APU Rembrandt dovrebbero offrire inoltre supporto a DDR5, LPDDR5, USB 4.0 e PCIe Gen 4.0, ma richiederanno una nuova piattaforma, sia sul fronte mobile che desktop. Quanto al processo produttivo, si vocifera un possibile impiego dei 6 nanometri di TSMC, anche se crediamo sia prematuro fare qualsiasi previsione.

Per quanto concerne Van Gogh, si tratterebbe di una gamma di APU che AMD starebbe sviluppando per piattaforme a bassissimo consumo, una sorta di concorrente dei processori Intel della serie Y. Le APU Van Gogh dovrebbero integrare core Zen 2 e GPU RDNA 2 in un TDP fino a 9W. Non è chiaro però al momento quando le vedremo debuttare, anche se viene da pensare al 2022.

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Infine, per quanto riguarda le CPU senza grafica integrata, mentre tutti aspettano le soluzioni Ryzen 4000 Vermeer basate su architettura Zen 3, nei giorni scorsi abbiamo appreso che AMD intende presentare un “lifting” della gamma Ryzen 3000 con soluzioni chiamate Matisse Refresh, caratterizzate dall’uso del suffisso XT nel nome e frequenze di clock più alte.

Questo, secondo alcuni osservatori, farebbe pensare a un’attesa più lunga del previsto per i Ryzen 4000, tanto che potrebbero slittare a inizio 2021. Non ci sono informazioni concrete in merito, prendete tutto con le dovute “pinze”: AMD ha confermato che vedremo CPU Zen 3 quest’anno, ma non ha mai specificato a quale famiglia si riferiva. A ogni modo, per il dopo Vermeer, circola il nome in codice Raphael come possibile primo esponente della nuova piattaforma desktop post-AM4.



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