Zuckerberg: il 50% dei dipendenti di Facebook lavorerà in remoto entro il 2030

Zuckerberg: il 50% dei dipendenti di Facebook lavorerà in remoto entro il 2030

Entro il 2030 la metà dei dipendenti di Facebook lavorerà in remoto, da casa o da dove desidera. A dirlo non è un chiaroveggente ma il CEO Mark Zuckerberg in persona, seguendo i passi del collega Jack Dorsey di Twitter. Il confinamento forzato a casa dei mesi scorsi ha dimostrato a molte aziende che un dipendente che lavora da casa non è necessariamente poco controllabile se ha degli obiettivi misurabili.

Anche in casa Facebook sono stati costretti a rivedere l’intero modus operandi aziendale per adattarsi ai tempi che corrono e secondo Zuckerberg le cose non sono andate affatto male, quindi permetterà a molti dipendenti che lo desiderano di lavorare da casa sempre, e in futuro assumerà più persone in grado di gestire mansioni da remoto.

“Penso che saremo la società più incline al lavoro a distanza, di sicuro tra quelle delle nostre dimensioni. Lo faremo in modo misurato, responsabile e graduale nel tempo“, ha affermato Zuckerberg aggiungendo che il traguardo del 50% dei dipendenti impegnati a distanza non va inteso come un obiettivo, ma di uno scenario plausibile in base alle decisioni intraprese.

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Facebook aveva già annunciato nelle scorse settimane che tutto lo staff avrebbe potuto lavorare da casa fino a fine anno, e potenzialmente anche oltre qualora la pandemia dovesse riacutizzarsi in autunno. Secondo Zuckerberg, una maggiore apertura al lavoro a distanza consentirà all’azienda di accedere a talenti che altrimenti non sarebbero stati a portata. Inoltre, renderà più semplice mantenere i più talentuosi.

Da luglio Facebook inizierà a selezionare personale per il lavoro a distanza, dapprima nelle aree vicine ai centri ingegneristici e poi in altre aree metropolitane tra Stati Uniti e Canada. Attualmente l’azienda di Menlo Park conta 48 mila dipendenti, molti dei quali lavoravano fino a poco tempo fa nel campus californiano.


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