Il Gruppo NSO dietro l’app di monitoraggio del Coronavirus

Il controverso Gruppo NSO dietro l

La crisi del coronavirus potrebbe evidenziare la sovrapposizione tra lo stato di sorveglianza e l’industria delle criptovalute.

L’NSO Group ha legami con l’industria cripto?

La società tecnologica israeliana NSO Group, nota per la vendita di spyware in Arabia Saudita e in altre nazioni, sta lavorando ad un nuovo prodotto per monitorare la diffusione del coronavirus.

Quasi una dozzina di paesi stanno testando il software, ha riferito Bloomberg. La tecnologia di sorveglianza del Gruppo NSO ha spesso attirato critiche diffuse da parte di tecnologi della privacy nel settore delle criptovalute e non solo – per l’accesso nascosto nei telefoni, l’attivazione non consapevole di telecamere e la raccolta dei dati sulla posizione.

Tuttavia, i vertici dell’azienda israeliana hanno legami significativi con l’industria della blockchain. Diversi fondatori e investitori del Gruppo NSO sono anche impegnati in finanziamenti verso società blockchain.

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Ad esempio, i cofondatori Omri Lavie e Shalev Hulio hanno investito nella startup bitcoin Simplex, mentre l’investitore del gruppo NSO Eddy Shalev ha investito nella startup wallet non depositaria Portis, nella piattaforma di scambio eToro e nella startup privacy QEDIT. Secondo l’account LinkedIn di Eddy Shalev, egli è ancora nel consiglio di amministrazione della società di mining bitcoin Spondoolies Tech.

“Molto di quello che sta avvenendo all’interno dello spazio cripto, sta ricreando ciò che è già avvenuto con la finanza tradizionale”, ha dichiarato Jonathan Rouach, CEO di QEDIT. E parlando di Eddy Shalev, ha detto “È stato uno dei primi a riconoscere che le banche saranno interessate alla stessa tecnologia blockchain, ma forse non ai meccanismi del consenso pubblico”.

Un’altra fonte a conoscenza delle operazioni di QEDIT ha affermato che la startup non è coinvolta nell’app di monitoraggio del coronavirus del Gruppo NSO. Sebbene non sia chiaro come questi investitori interagiscano personalmente con il mercato di bitcoin (BTC), un ex dipendente del Gruppo NSO avrebbe presumibilmente tentato di vendere un software per criptovalute rubato del valore di 50 milioni di dollari nel 2018.

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La privacy del settore cripto è sempre sotto attacco

Molti bitcoiner immaginano che il punto cruciale dei loro traffici risieda nella divisione tra agenzie governative e cypherpunks. Come azienda che produce strumenti software per agenzie di intelligence, NSO Group mostra che potrebbe esserci una significativa sovrapposizione tra i due mondi.

NSO Group non è nemmeno il primo caso in cui si osserva tale sovrapposizione. Nel 2019 Coinbase ha suscitato curiosità in tutto il settore quando ha acquisito Neutrino, fondata da tre ex membri di una controversa azienda italiana di sorveglianza chiamata Hacking Team.

Per acquietare le voci, l’exchange di criptovalute con sede a San Francisco ha detto che quei membri avrebbero “lasciato Coinbase”, ma da allora non ci sono state conferme che ciò sia realmente accaduto. Coinbase non ha risposto alle richieste di commento sul fatto che impieghi ancora ex membri del Team Hacking.


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