Telegram contro SEC per una legislazione sulle criptovalute

La battaglia giudiziaria in corso di Telegram riguardo all’offerta di token da 1,7 miliardi di dollari potrebbe aiutare a far avanzare la regolamentazione sulle criptovalute, secondo la Blockchain Association.

Pur essendo una situazione sfortunata per Telegram, “Penso che l’esito di questo caso possa aiutare a fare pressioni sul Congresso affinché scriva una nuova legge che possa indicare un percorso”, ha dichiarato Kristin Smith, direttore esecutivo dell’associazione.

Questo non accadrà ora, mentre tutti sono alla ricerca di strategie per superare la pandemia di COVID-19. Più tardi, tuttavia, “ci sarà l’interesse tra i legislatori nel trovare dei modi per sostenere le innovazioni e le industrie in crescita durante la ripresa”, ha detto Smith.

Un alleato che non desiste

La Blockchain Association -un gruppo di sostegno alle criptovalute tra i cui membri compaiono Coinbase, Circle, Digital Currency Group, eToro, Anchorage, Kraken, Ripple e altri- ha fortemente pesato sulla lotta legale tra Telegram e la SEC.

La SEC (Security and Exchange Commission) ha chiesto al tribunale in ottobre di sospendere l’emissione dei token blockchain di Telegram, chiamati gram, agli investitori. La commissione ha recentemente ottenuto una vittoria quando il giudice Kevin Castel ha emesso un’ingiunzione preliminare bloccando l’emissione di gram, anche per gli investitori al di fuori degli Stati Uniti.

La Blockchain Association ha chiesto alla corte di respingere le accuse della SEC contro Telegram. Tuttavia, il giudice Castel non sembra accettare il fatto che mentre l’accordo SAFT (simple agreement for future tokens) era una security offering, i token Telegram promessi agli investitori non lo sono.

L’associazione ha insistito sul fatto che la sentenza fosse da rivedere nel suo secondo brief di corte presentato la scorsa settimana. Smith crede che vietando la distribuzione di gram, la SEC sta cercando di perseguire un crimine inesistente: gli investitori di Telegram, che sono solo investitori accreditati, possono trovare modi legali di vendere i loro token se vogliono.

Il caso stabilisce un precedente importante, ritiene Smith: “Penso che sia potenzialmente problematico per le aziende che hanno già emesso SAFT o sono in procinto di farlo. Ciò impedisce davvero a molti nuovi progetti di avviarsi.”

SAFT nei guai?

La battaglia di Telegram con la SEC mette in evidenza che il framework SAFT che ha usato, come hanno fatto molte altre startup di criptovalute, non è un metodo di raccolta fondi sicuro come credeva l’industria. Il framework è stato introdotto nel 2017 come un modo conforme per vendere token a investitori istituzionali, a differenza degli ICO, venduti in gran parte agli acquirenti al dettaglio.

Benjamin Beaton, partner dello studio legale Squire Patton Boggs e uno degli autori dell’ultimo briefing della Blockchain Association, ritiene che l’azione della SEC contro Telegram “sembra ingiusta” e crea maggiore incertezza, che “evidenzia la necessità di chiarezza nelle normative”.

Sebbene il caso giudiziario non sia a favore di Telegram finora, potrebbe non essere la fine dei SAFT. “Non tutti i SAFT sono progettati esattamente allo stesso modo e solo perché non ha funzionato per Telegram non significa che questo modello non funzionerà in altre aree”, ha detto Beaton.